Parigi 2024, il CONI ignora Sarzilla: “Non è di mia competenza”

Parigi 2024, il CONI ignora Sarzilla: “Non è di mia competenza”

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Barbara Cologni

Date Posted:

Luglio 26, 2024

L’epilogo fa male. Quanto tutta la vicenda. Il Collegio di Garanzia dello sport, venerdì 19 luglio, ha respinto il ricorso presentato da Michele Sarzilla contro le decisioni della Federazione Italiana Triathlon in merito alle convocazioni olimpiche. Comunicate il 6 giugno scorso.

A fine udienza Michele Sarzilla aveva rivolto al Collegio di Garanzia un appello personale affinché i giudici, nel decidere la sua posizione, lanciassero il chiaro messaggio che nello sport contano i risultati. Il suo messaggio è caduto nel vuoto.

«Sono molto deluso dall’ennesimo assurdo episodio di malafede nei miei confrontiha dichiarato Sarzilla –, ma contemporaneamente sono contento di aver portato a termine questo percorso fino alla fine, con coerenza e dignità. Ora voglio solo allenarmi in vista dei prossimi obiettivi, sono sicuro che fra non molto rialzeremo le braccia in segno di vittoria, come abbiamo agito finora, assieme.»

LA MOTIVAZIONE DEL COLLEGIO DI GARANZIA DELLO SPORT

Il Collegio di Garanzia dello sport, presieduto dall’avvocato Massimo Zaccheo, dopo aver ascoltato Michele Sarzilla e il suo avvocato Cesare Di Cintio, si è così espresso: “Nel giudizio iscritto al R.G. ricorsi n. 38/2024, presentato, in data 6 luglio 2024, dal sig. Michele Sarzilla nei confronti della Federazione Italiana Triathlon (FITri), con notifica effettuata anche al sig. Gianluca Pozzatti, alla 707 S.S. Dilettantistica a r.l., al sig. Alessio Crociani e al Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre A.S.D., contro il provvedimento con cui la Federazione Italiana Triathlon ha preso atto delle indicazioni del CTS (Comitato Tecnico di Selezione) in merito alla selezione degli atleti destinati a partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, di cui al comunicato stampa del 6 giugno 2024, ancorché mai comunicato e/o notificato, nonché per l’annullamento di ogni delibera e/o provvedimento presupposto o connesso, anche, ove occorra, dei criteri di selezione olimpica e, comunque, di ogni atto presupposto e precedente anche se non conosciuto.

Dichiara la propria incompetenza ex art. 54 CGS CONI.”.

COSA SIGNIFICA LA DECISIONE DEL CONI

Michele Sarzilla ha sottoposto al Collegio di Garanzia dello sport dati oggettivi. Quelli del ranking di qualificazione olimpica: 24° assoluto (e 1° italiano). Contro il 95° posto di Alessio Crociani, il triatleta a lui preferito per Parigi 2024. Ma non solo. Ha confrontato i suoi risultati e tempi di frazione e totali, nelle gare individuali e a staffetta, con quelli di Crociani e Gianluca Pozzatti, l’altro triatleta che difenderà l’Italia alle prossime Olimpiadi. Il risultato non lascia dubbi: è lui il migliore. Eppure…

Sarzilla si è rivolto al CONI quale organo a cui è demandata la preparazione olimpica confidando nel fatto che un organo di giustizia al di sopra della Federazione avrebbe garantito imparzialità. Invece il CONI “se ne è lavato la mani” e ha semplicemente sentenziato che la materia doveva essere decisa dai giudici federali. Giudici, quindi, interni all’organo che ha ufficializzato le convocazioni, la Federazione appunto. Un circolo vizioso, che mostra come non esista una procedura specifica che tuteli gli atleti e riconosca un percorso di giustizia veloce, garantito e imparziale.

RISERVE O ESCLUSI?

Michele Sarzilla non andrà a Parigi. Non è stato neppure inserito nel gruppo di allenamento azzurro pre-olimpico. E non è stato presente il giorno della presentazione ufficiale della squadra olimpica di triathlon alla stampa, svoltasi a Pergine (TN) il 3 luglio scorso. La domanda è spontanea: è riserva o escluso?

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